Fondazione Palazzo Festari e CISET Università Ca’ Foscari di Venezia hanno dato vita, tra il novembre 2016 e l’ottobre 2017, al progetto di ricerca “Turismo pedemontano e ospitalità collegate alle attività produttive delle imprese tipiche dell’Alto Vicentino”, con cui si è voluto analizzare il modo in cui le imprese manifatturiere di quest’area del Veneto accolgono i visitatori delle loro aziende, siano questi clienti, agenti, fornitori, personale di imprese collegate, ecc.
La ricerca è stata svolta da Michela Pettinà, ricercatrice CISET e si è concentrata su un’area del Veneto, l’Alto Vicentino, la cui economia presenta, storicamente, una forte componente legata alla manifattura. Ancora oggi la manifattura è un comparto molto forte nell’Alto Vicentino, con un numero di imprese e di occupati che presenta saldi annuali stabili, se non in aumento.
Si sono intervistate, anche grazie al supporto di Confindustria Vicenza – raggruppamento Alto Vicentino, 36 imprese, scelte in base a due parametri:
– abbiano sviluppato e commercializzino un proprio prodotto, in grado di attirare visitatori business, che vogliano collaborare con esse a monte o a valle della filiera produttiva;
– siano dotate di una organizzazione strutturata, in grado di accogliere e gestire questi turisti.
L’analisi è stata distinta in due filoni:
– una parte generale, che ha considerato 32 imprese, 31 industriali più un’impresa del terziario avanzato che offre servizi alla manifattura;
– una parte specifica, che ha invece indagato quattro imprese, definite del “beverage di qualità a marchio proprio“.
Per le 32 imprese intervistate nella parte generale della ricerca, si è valutato un numero di arrivi di turisti business superiore alle 4.400 unità.
I turisti sono stati poi analizzati nelle loro caratteristiche socio-demografiche e relativamente alle scelte di viaggio (quando viaggiano, in quanti, ecc.).
Uno dei risultati più importanti, emerso dalle interviste, è che le imprese di produzione dell’Alto Vicentino sono molto accoglienti.
Per questo motivo, si ritiene sia necessario, per questa ricerca ma anche per l’Alto Vicentino in generale, parlare non più di “turismo business”, bensì di ospitalità d’impresa. I visitatori delle imprese manifatturiere dell’Alto Vicentino sono certamente, sotto l’aspetto tassonomico, dei turisti business. Ma sono soprattutto “ospiti di riguardo“, che le imprese accolgono e accompagnano per tutta la durata della loro permanenza. L’87,5% delle imprese supporta il proprio turista business nelle escursioni fuori dall’azienda e il 56,25% delle imprese intervistate si fa addirittura promotore di queste visite, organizzandole quali ulteriori attività per i propri ospiti.
Agli intervistati è stato poi chiesto, con domanda aperta, se e come sono cambiati i visitatori negli ultimi 10 anni. Per il 34,38% delle imprese, i turisti business sono più attenti a risparmiare denaro. Ma più frequentemente vogliono risparmiare tempo (59,38%) e nel 46,88% dei casi vengono solo per il business.
L’analisi ha pertanto evidenziato le motivazioni che spingono le imprese manifatturiere dell’Alto Vicentino ad organizzare visite per il loro turisti, considerando che questi sono così attenti a risparmiare tempo e vengono “solo per il business”.
È stato poi chiesto alle imprese quali attività e fattori hanno reso più agevole la gestione e l’accesso dei turisti business nella destinazione. Essenziale è risultato il coinvolgimento del personale interno come “guida”, termine improprio che identifica in realtà una sorta di “tutor della visita“, il quale riesce a “gestire” il turista in tutti gli aspetti del soggiorno, dai transfer alle cene, dall’accesso allo stabilimento all’escursione a Venezia, ecc.
Per quanto riguarda la parte specifica, le imprese del “beverage di qualità a marchio proprio” movimentano ogni anno circa 385 turisti. Il fattore “tempo” caratterizza il turista business anche di queste imprese, in quanto il cliente/visitatore vuole “risparmiare tempo” (25%). Ma, soprattutto, vuole ottimizzare questo suo tempo, cercando ristoranti di qualità e servizi ricettivi di alto livello (75% dei casi). Vuole inoltre provare esperienze diverse (75%), e per farlo è disposto anche ad aggiungere giorni al suo soggiorno (50%).
È possibile aggregare i dati quantitativi delle imprese del “beverage di qualità a marchio proprio” con quelli delle imprese manifatturiere in senso stretto: le 36 imprese intervistate movimentano, ogni anno, almeno 4.800 turisti, provenienti da tutto il mondo.
La ricerca ha poi preso in esame le strutture ricettive dell’Alto Vicentino, indagando nello specifico quelle maggiormente scelte dalle imprese manifatturiere per i propri visitatori.
Nell’Alto Vicentino vi sono[1] 162 strutture ricettive in attività, sia alberghiere che complementari. Le strutture alberghiere sono 63. Di queste, quelle di alto livello (dalle 3 stelle Superior) non arrivano al 7% del totale.
I quattro hotel più utilizzati[2], da tutte le 36 imprese intervistate, sono:
– Schio Hotel – 4 stelle Superior – Schio
– Hotel Miramonti – 4 stelle – Schio
– Rosa Purpurea – 3 stelle Superior – Valdagno
– Hotel Trettenero – 4 stelle – Recoaro Terme.
Dai numeri, è evidente come siano state intervistate tutte le imprese con classificazione superiore dell’Alto Vicentino.
Emerge però una quinta struttura:
– Podere La Torre – Agriturismo – Schio
che, pur con servizi di accoglienza di standard elevato, fa parte della ricettività complementare.
Queste strutture sono scelte per la vicinanza alla sede dell’impresa e per la qualità del servizio, che sono caratteristiche imprescindibili. Meno importante (22%) è la presenza del ristorante (che però è funzionale, per la struttura, per offrire un servizio anche ai residenti).
Durante le interviste si è notato che, accanto alla marcata preferenza per le strutture alberghiere tradizionali, con servizi adatti ai turisti business e una classificazione in stelle alta, alcune imprese utilizzano anche bed and breakfast, agriturismi, oppure piccoli alberghi di charme.
Questo aspetto si è ritrovato più evidente in due casistiche.
La ricerca si è quindi spostata sulle cinque imprese turistiche preferite dalle imprese di produzione, a cui sono state rivolte domande relative sia al loro andamento economico, sia alle caratteristiche dei turisti che ospitano. Incrociando le risposte delle imprese manifatturiere con quelle delle strutture ricettive, si sono evidenziati i fattori determinanti per definire il plus valore di queste strutture.
Tra i vari spunti che questa ricerca suscita, quello più evidente è che diventa necessario creare relazioni a doppio senso tra imprese di produzione e strutture ricettive e della ristorazione, in modo da coordinare una “strategia di accoglienza” comune. I servizi di ricettività e di ristorazione devono essere sviluppati in un’ottica di integrazione verticale con le imprese, ossia con competenze e professionalità strettamente legate a quelle aziendali.
La ricerca completa sarà oggetto di pubblicazione accademica.
[1] Dato a giugno 2017 della Direzione Regionale Turismo – Veneto.
[2] Altri due hotel citati dalle imprese di produzione, pur se contattati, non hanno voluto partecipare alla ricerca.