Si è tenuta oggi, presso la sede municipale del Comune di Thiene, la conferenza stampa di presentazione della Strada dei Reali d’Inghilterra, un nuovo percorso, di circa 100 chilometri, che si snoda lungo luoghi sacri della memoria europea.
Soldati di ben 24 nazioni si affrontavano infatti nel 1918 sull’Altopiano di Asiago e proprio sull’Altopiano si combatté, cento anni fa, la Battaglia di San Sisto, in cui persero la vita più di duemila soldati inglesi. I caduti di quella tremenda battaglia, combattimento che rientra nella Battaglia del Solstizio cantata dal D’Annunzio, riposano nei silenziosi cimiteri della Pedemontana vicentina: nei Comuni di Dueville e di Montecchio Precalcino, a Monte Cavalletto a Calvene e nelle località Magnaboschi e Boscon a Cesuna di Roana, Barenthal ad Asiago e Granezza a Lusiana.
Il sacrificio di quegli uomini sarà ricordato quindi con la Strada dei Reali d’Inghilterra, un itinerario percorribile in auto per tutta la sua lunghezza, ma sul quale sono previsti dei percorsi ridotti, ad anello, da fare a piedi o in bici, magari soggiornando nelle strutture ricettive della zona. A breve, grazie ad accordi in via di definizione, è prevista anche l’installazione di colonnine di ricarica per biciclette elettriche.
L’importanza di questo itinerario risiede innanzitutto nella possibilità di diffondere la conoscenza di un evento di notevole rilevanza storica tra la popolazione locale. Singoli escursionisti, gruppi organizzati, ma soprattutto scolaresche potranno comprendere cosa ha significato combattere nelle nostre zone durante il primo conflitto mondiale.
Ma altrettanto importante è la ricaduta turistica di questa iniziativa, che spinge a parlare della Pedemontana Veneta sotto uno specifico profilo culturale. Esiste già, infatti, un flusso di turisti britannici che visita i propri cimiteri di guerra, specialmente quelli delle Fiandre, e la Strada dei Reali d’Inghilterra collega ben sette cimiteri nel solo vicentino.
Terzo, ma non ultimo, elemento è l’opportunità di apprezzare e fare proprio quell’onore che gli inglesi tributano ai loro eroi. La cura dei luoghi sacri, il rispetto per chi ha combattuto, il voler mantenere viva la memoria di quei morti, sono dimostrazione di una nobiltà di spirito da condividere e diffondere.
Strada dei Reali d’Inghilterra perché qui passò, nel marzo del 1918, il futuro re Edoardo VIII, dimorando a Villa Godi Valmarana (ora Malinverni) a Lugo di Vicenza, dove si era stabilito il comando britannico. Ma anche perché questi luoghi sono cari agli attuali Reali Inglesi, come dimostra la visita, a Montecchio Maggiore e sul Monte Pasubio, del Principe Carlo del Galles nell’aprile del 2017, visita durante la quale Sua Altezza Reale ha rinnovato, per altri cento anni, il contratto per la gestione dei cimiteri inglesi.
La Strada dei Reali d’Inghilterra sarà inaugurata ufficialmente sabato 16 giugno 2018, alla presenza del Colonnello Lindsay MacDuff, rappresentante dell’Ambasciata inglese.
Il programma prevede la partenza in auto alle 9:00 dal cimitero britannico di Dueville, con arrivo alle 9.30 al cimitero britannico di Montecchio Precalcino dove ci sarà un breve momento di ricordo al suono della tromba d’ordinanza. Alle 10:00 si ripartirà lungo la Strada dei Reali d’Inghilterra, passando per Sarcedo, per l’aeroporto di Thiene e quindi per Zugliano, per Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Calvene, Caltrano, Cesuna di Roana e Canove di Roana. Alle 11:30 è prevista una sosta presso la chiesetta di San Sisto di Asiago con il suono della cornamusa che ricorderà la battaglia del 1918. Alle 12:00 ci si avvierà al cimitero britannico Barenthal di Asiago, per giungere alle 12:30 al cimitero britannico di Granezza di Lusiana dove ci si fermerà per ascoltare alcuni brani, in inglese e in italiano, tratti da “Testament of Youth – Generazione Perduta” della scrittrice Vera Brittain, che in quella battaglia perse il fratello, il capitano Edward Brittain.
La Strada dei Reali d’Inghilterra, un’altra eccellente iniziativa dell’OGD Pedemontana Veneta e Colli, dimostra come fare turismo non possa prescindere da una conoscenza approfondita e appassionata dei luoghi e della storia, nonché da un rispetto, altrettanto profondo, per chi in quei luoghi vive ed è vissuto.